La sciabola o la spada sono alcuni degli strumenti che più spettacolo danno nella danza del ventre, conosciuta come Raks al Sayf. L’ origine di questa danza è tuttoggi sconosciuta, sebbene esistano molte ipotesi.
Si tratta di una sciabola, tipo scimitarra araba, pensata per la pratica della danza del ventre. Lama nichelata e perfettamente bilanciata. Finiture in argento invecchiato. Lunghezza totale: 73 cm. Peso: 780 grammi. Larghezza: 12 cm. Lunghezza impugnatura: 9,5 cm. Luogo di fabbricazione: Toledo. Materiale: Acciaio inossidabile. La lama presenta il sigillo di garanzia “Fatto a Toledo”
Qualcuno afferma che questo ballo proviene dall’ Antico Egitto, dove le donne compivano questa danza per rendere omaggio alla dea guerriera Neit, madre del dio sole Ra. Questa dea rappresentava la distruzione del nemico e l’ apertura del cammino. Tali balli rituali erano normalmente compiuti prima di andare in guerra per godere del favore della divinità.
Un’ altra ipotesi afferma che la danza era per rendere omaggio alla dea della giustizia Maat, figlia del dio sole Ra. Questa divinità rappresentava la giustizia, la verità e l’ ordine sociale, oltre a essere la guardiana della morale e dei riti.
Secondo altri, invece, la sua origine risale ai balli che i soldati nell’ Antico Egitto effettuavano con le loro spade al ritmo dei tamburi per celebrare la vittoria ottenuta. Le loro mogli, sorelle e madri copiarono questa abitudine per festeggiare il ritorno dei loro uomini dalla battaglia.
Infine, l’ ultima delle ipotesi che situa l’ origine di questa danza in Egitto dice che deriva dalla danza conosciuta come El Ard. Questo ballo era realizzato dagli uomini che portavano le sciabole in posizione perpendicolare al tereno, pronti a combattere.
L’ unica documentazione che esiste sulla danza della scimitarra è composta da alcuni dipinti, e si dice che le ballerine si ispirarono a disegni orientali.
La danza del ventre utilizza un ritmo lento per effettuare giravolte e movimenti delicati con la sciabola in equilibrio su varie parti del corpo come la testa, i fianchi, il busto, il ventre o gli arti. In questo ballo, la sciabola è un simbolo di potere, ed è per questo che questa danza esprime forza, imposizione e precisione, il tutto smorzato da un tocco di grazia e sensualità impresso dalla ballerina. La spada non smette di essere un’ arma pericolosa, e richiede concentrazione e tecnica.
La sciabola deve essere ben bilanciata, con il baricentro più o meno nel centro dell’ arma. La spada non deve pesare molto per non danneggiare i polsi quando viene fatta girare, ne deve pesare troppo poco, perchè c’è bisogno di stabilizzarla nei movimenti.
La ballerina può ballare con la daga facendo la sua comparsa nello scenario con l’ arma nascosta, per poi rivelarla nel mentre della danza, rimanendo sempre avvolta da un alone di mistero. Può anche ballare con la sciabola seguendo un ritmo lento (come il chiftetelli o il masmudi), portando in equilibrio la sciabola sulla testa, sulle gambe o sul busto, o appoggiarla sui vestiti da danza e realizzare alcuni movimenti estremamente delicati come agitare la sciabola, o compiere delle giravolte con l’ arma in equilibrio.
Ai giorni nostri c’è chi ha fuso questo tipo di danza con le arti marziali o altre danze guerriere, quindi la scimitarra è stata sostituita dalla katana, dalla spada celtica ecc.
