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Parti della spada: anatomia, storia e funzione di ogni componente

La leggenda narra che, prima che il ferro parlasse nel fragore della battaglia, gli artigiani cercavano già la forma perfetta affinché una lama tagliasse e un manico obbedisse al braccio del guerriero. Comprendere le parti della spada significa ripercorrere quella storia e sapere perché ogni pezzo esiste: per equilibrio, per protezione o per design.

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In questo articolo scoprirai, con un linguaggio chiaro e uno sguardo evocativo, l’anatomia completa di una spada: dalla punta più affilata al pomolo che controbilancia il destino. Imparerai come si chiamano i pezzi, qual è la loro funzione in combattimento, come si sono evoluti nel tempo e quali dettagli distinguono una replica fedele da una lama decorativa.

Pronto a tenere la spada nell’immaginazione e a svelarne i segreti?

L’evoluzione delle parti della spada attraverso i secoli

  • Età del Bronzo (c. 3000–1200 a.C.): Le prime lame sono corte e appuntite; il concetto di impugnatura separata e fodero nasce con la necessità di proteggere la lama e il portatore.
  • Età del Ferro e Antichità classica (c. 1200 a.C.–500 d.C.): Si perfeziona la forgiatura; appaiono spade con un migliore rapporto lunghezza/peso e le prime guardie semplici.
  • Alto Medioevo (500–1000): Spade a una mano con crociere semplici; il codolo e il pomolo iniziano a integrarsi in un insieme resistente.
  • Pieno Medioevo (1000–1400): Cambiamento verso lame più lunghe e pesanti; la guardia si evolve per proteggere meglio la mano.
  • Rinascimento e Avvento dello Stocco (XV–XVII secolo): Guardamani complessi, anelli e cesti proteggono la mano; la spada si specializza nello stocco e nel taglio secondo la tecnica.
  • Era moderna (XVIII–XIX secolo): Sciabole e spade militari con pomoli leggeri e guardie semplificate; l’ergonomia cerca rapidità e facilità d’uso.
  • XX secolo ad oggi: Repliche storiche, repliche di fantasia e pezzi da collezione coniugano estetica e ricerca storica di materiali e forma.

La lama: l’anima tagliente e perforante

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La lama è la parte più visibile e la ragione d’essere della spada: taglia, fende e punge. Ma all’interno di questa estensione ci sono sezioni e dettagli, ognuno con nome e scopo.

Parti interne della lama

  • Lamina: Il corpo visibile della lama, la sua lunghezza e il profilo determinano come taglia e come si comporta nell’aria.
  • Filo: Il bordo affilato; può essere semplice o doppio. Si distingue tra il forte (vicino all’impugnatura) e il debole (verso la punta), ognuno con vantaggi tattici.
  • Punta: Progettata per penetrare; la sua forma (acuta, appuntita, smussata) segna la specializzazione tra taglio e stoccata.
  • Ricasso o tallone: Sezione senza filo prossima alla guardia che permette di afferrare la spada più avanti in lame lunghe per un maggiore controllo.
  • Scanalatura (vuoto): Scanalatura longitudinale che riduce il peso senza sacrificare la rigidità. Non è un «canale di sangue», ma ingegneria per migliorare la maneggevolezza e ridurre l’inerzia.
  • Cresta o nervatura: Elevazione longitudinale che aumenta la rigidità e definisce la sezione trasversale della lama.

Come la lama influenza il combattimento

Il profilo e la lunghezza della lama determinano la strategia: lame larghe e corte per fendere, lame lunghe e affilate per portata e tagli potenti, lame acute per stoccare. Il peso e la distribuzione (centro di gravità) condizionano la velocità e la fatica.

L’impugnatura: controllo, tatto ed equilibrio

L’impugnatura è il nesso tra la volontà del portatore e la lama. Un buon design qui definisce la comodità, il controllo e la sicurezza.

Codolo (tang)

Il codolo è il prolungamento della lama che si interna nel manico. La sua forma (piena, parziale, avvitata) determina la resistenza strutturale. Un codolo pieno apporta robustezza per colpi forti; un codolo parziale riduce il peso ma esige attenzione all’assemblaggio.

Pomolo

Il pomolo chiude il manico e agisce come contrappeso che regola l’equilibrio. Può essere massiccio e pesante per compensare lame lunghe o leggero per sciabole agili. Al di là della sua funzione tecnica, il pomolo è anche oggetto di ornamento e simbolo.

Manico

Il manico o impugnatura è la superficie che si tiene. Tradizionalmente legno rivestito con cuoio, filo o fibre; oggi può includere materiali compositi. La sua forma favorisce l’ergonomia: rotondo, ovale o con sezione anatomica secondo la tradizione.

Monterilla

Propria di sciabole e alcune spade, la monterilla è un disco o anello sotto il pomolo che apporta equilibrio ed evita che la mano scivoli.

Virole

La virola è un anello tra guardia e impugnatura che rafforza l’unione lama-manico e può essere decorativa. A volte agisce come fermo per il rivestimento del manico.

Guardia e protezioni: difendere la mano

La guardia —chiamata anche crociera, croce o arriaz— separa la mano dalla lama ed evita lesioni. La sua evoluzione è un racconto di come si è perfezionata la difesa della mano di fronte a nuove tecniche di combattimento.

Tipi di guardia

  • Crociera semplice: Barra dritta tipica delle spade medievali primitive.
  • Guardamano con anelli: Progettato per proteggere senza sacrificare la mobilità; tipico di stocchi e ropere.
  • Cestello o guardia a cesto: Fornisce protezione totale della mano per scherma pesante.
  • Gavilani: Proiezioni curve che proteggono e, a volte, permettono azioni offensive con la guardia stessa.

Gavilani: dettaglio e uso

I gavilani sono parti curve del guardamano che avvolgono la mano e aiutano a reindirizzare i colpi. In mani esperte possono essere impiegati per intrappolare o deviare l’arma rivale.

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Parti minori ma decisive

  • Spalla: Zona che collega la lama alla base della guardia; la sua robustezza evita fratture per tensione.
  • Puntale (del fodero): Pezzo metallico che protegge la punta del fodero ed evita l’usura.
  • Bocca del fodero: Rinforzo nell’apertura superiore che facilita l’estrazione e protegge il filo.

Il fodero o guaina: protezione e presentazione

Il fodero protegge la lama dall’ambiente e dal trasporto. Può essere in legno rivestito in cuoio, metallo o materiali moderni. Le sue parti —puntale, bocca e cinghie— sono sia funzionali che estetiche, e nella storia sono servite a mostrare lo status.

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Materiali e forgiatura: come influenzano ogni parte

La scelta del metallo e la tecnica di forgiatura condizionano ogni sezione della spada. Gli acciai al carbonio offrono una facile tempra; gli acciai inossidabili resistono alla corrosione; gli acciai laminati o damasco bilanciano durezza e flessibilità.

Un filo eccellente necessita di un acciaio ben trattato e di un codolo dimensionato per sopportare i carichi. La guardia e il pomolo sono solitamente in acciaio, ottone o bronzo, a seconda del periodo e dell’estetica.

Bilanciamento, geometria ed ergonomia

Quando si impugna una spada, se ne sente il bilanciamento: il punto di equilibrio (o centro di gravità) definisce la maneggevolezza e la sensazione in combattimento. Una spada con il centro di gravità vicino alla guardia risponde meglio nelle stoccate; un’altra più avanzata offre tagli potenti.

Come si usano le parti in combattimento

  • Blocco e parate: Si usa la guardia e la parte prossimale della lama (il forte) per assorbire e reindirizzare il colpo.
  • Taglio: La sezione media e distale della lama sfrutta la massa e il filo per sezionare materiali morbidi.
  • Stoccata: La punta e la geometria del filo penetrano l’armatura o il tessuto.
  • Manovre con l’impugnatura: Regolazioni della presa sul codolo o ricasso permettono un controllo fine in combattimenti prolungati.

Montaggio e manutenzione (principi di base)

Mantenere l’integrità di ogni parte è assicurare la longevità della spada. Pulizia, protezione dall’umidità e controllo periodico dell’aggiustamento del codolo e del pomolo sono compiti essenziali. Un filo ben affilato e un fodero che non ammorbidisca l’acciaio preservano sia l’efficacia che l’estetica.

Tipi di spada e presenza delle loro parti

Non tutte le parti della spada appaiono in tutte le armi. La storia mostra variazioni a seconda della funzione:

  • Spade corte e gladius: Pomolo e guardia semplici, lama robusta per tagli corti.
  • Spade lunghe e bastarde: Ricasso e impugnatura più lunga per doppia presa.
  • Sciabole: Solitamente hanno pomoli leggeri e guardie inclinate per la cavalleria.
  • Stocchi e ropere: Guardamani complessi e punta fine per stoccare.

Repliche storiche e pezzi da collezione

Le repliche cercano di catturare non solo la forma, ma anche la logica delle parti della spada originali. Una replica fedele riproduce dimensioni della lama, equilibrio e dettagli della guardia; le variazioni estetiche cercano fedeltà all’epoca.

Contemplando una replica, osserva come il codolo è assemblato, quali materiali l’artigiano ha scelto per l’impugnatura e se il fodero rispetta la funzionalità storica. Questi dettagli trasmettono il carattere del pezzo.

Terminologia essenziale per amanti e collezionisti

  • Codolo pieno: Codolo che percorre tutta l’impugnatura e arriva al pomolo.
  • Ricasso: Zona senza filo dopo la guardia.
  • Scanalatura: Scanalatura per ridurre il peso.
  • Pomolo: Contrappeso e terminale del manico.
  • Guardia o crociera: Protezione tra mano e lama.

Cosa ricordare sulle parti della spada

Ogni pezzo —lama, guardia, impugnatura, pomolo e fodero— svolge una funzione che va oltre l’estetica. La loro combinazione determina il comportamento dell’arma, la sua storia e il suo uso. Conoscere queste parti ti permette di leggere una spada come si legge una mappa: comprenderne l’intenzione, l’equilibrio e l’eredità.

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