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Spade giapponesi: storia, forgiatura e leggenda della katana e delle sue sorelle d’acciaio

Si narra che, nel silenzio dell’officina, il metallo sussurri storie di battaglie, riti e offerte. Le spade giapponesi non sono solo armi; sono testimonianze forgiate dell’anima di una cultura. In ogni curva del filo vive una decisione presa nel fervore del combattimento, in ogni lucidatura si rivela un’antica pazienza. Cosa le rende uniche e perché la loro aura ha viaggiato così lontano nel tempo e nell’immaginario collettivo? Qui scoprirai la risposta: dalle loro origini dritte alla katana, passando per la tecnica del tamahagane, le grandi leggende e il ruolo attuale delle repliche e delle pratiche marziali.

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Cronologia dell’evoluzione delle spade giapponesi

Per comprendere la katana e i suoi parenti è indispensabile guardare la linea del tempo: ogni periodo storico ha introdotto cambiamenti nel design, nell’uso e nel significato.

Periodo Eventi
Kofun (250-538 d.C.)
  • Prime spade giapponesi importate dalla Cina e dall’Asia Centrale: principalmente dritte e progettate per spingere; uso in cerimonie religiose e funerarie.
  • Appare il tipo Chokuto, antenato delle spade giapponesi moderne: design dritto e un solo filo, spesso fabbricato con metallo importato.
  • Verso la fine del periodo si sviluppano spade a doppio filo e/o con shinogi.
Asuka (538-710 d.C.)
  • Inizia la fabbricazione locale di spade giapponesi.
  • Le spade sono generalmente corte e strette, conosciute come chokuto.
  • Data 592 d.C.: si crede che intorno a questa data inizino a circolare i racconti popolari sulla spada Murasame.
Nara (710-794 d.C.)
  • La fabbricazione locale di spade continua e vengono impiegate in guerra.
  • Le spade di questo periodo sono più lunghe e larghe delle precedenti.
  • Viene forgiata la Kogarasu Maru, attribuita al leggendario fabbro Amakuni, approssimativamente alla fine del VII secolo o nell’VIII secolo.
Heian (794-1185 d.C.)
  • Le spade vengono impiegate sempre più in guerra.
  • Si popolarizza il Tachi, spada lunga e pesante per samurai a cavallo.
  • Si sviluppa l’Uchigatana, spada più corta per combattimento a piedi e predecessore della katana; a metà del periodo si stabiliscono gli elementi essenziali del nihonto.
  • Cessa di essere forgiata la spada dritta in Giappone.
  • Awataguchi Sakon-no-Shogen Kunitsuna crea l’Onimaru.
  • Sanjo Kokai Munechika forgia la Mikazuki Munechika (secoli X-XII).
  • Viene forgiata la Dojikiri Yasutsuna da Hoki-no-Kuni Yasatsuna (secoli X-XII).
  • Appaiono le spade warabite (manico a spirale) e kenukigata (lama e manico in un unico pezzo); le spade curve diventano più frequenti.
  • Il buddismo tibetano (shingon mikkyô) arriva in Giappone e viene assorbito dalla religione shugen, influenzando spade e arti marziali.
  • Le antiche spade koto di questo periodo (e Kamakura) contengono cobalto, indicando il loro possibile uso da parte di guerrieri e fabbricanti.
Kamakura (1185-1333 d.C.)
  • Le spade vengono usate sempre più per il combattimento a piedi.
  • La Katana e il Wakizashi guadagnano popolarità; il Tanto diventa anch’esso popolare.
  • Il Tachi viene utilizzato principalmente a cavallo.
  • Tokimune Hōjō organizza la difesa del Giappone contro le invasioni mongole (1274 e 1281).
  • Contesto internazionale: l’imperatore mongolo fondatore della dinastia Yuan trasferisce la sua capitale a Pechino e proclama la dinastia Yuan (1271).
Muromachi (1336-1573 d.C.)
  • Uso crescente per il combattimento a piedi; la Katana e il Wakizashi continuano ad essere popolari.
  • Migliorano le tecniche di forgiatura e lucidatura.
  • Appaiono l’uchi-gatana e lo shinogi-zukuri wakizashi; le ōdachi e nōdachi (spade di grandi dimensioni) sono comuni.
  • Si crede che sorga il termine Tenka Goken (Le cinque migliori spade sotto il cielo).
  • Il nagamaki viene utilizzato tra i secoli XII e XIV; appare l’handachi (mezza katana con lama più corta, 60–75 cm).
  • L’uso di naginata e yari è popolare e poi perde importanza con l’arrivo delle armi da fuoco.
Sengoku (1467-1573 d.C.)
  • L’uchigatana si popolarizza tra i guerrieri samurai.
  • La Tsurumaru Kuninaga fu un pilastro del clan Uesugi.
Azuchi-Momoyama (1573-1603 d.C.)
  • La Katana e il Wakizashi continuano ad essere gli stili di spada popolari; si perfezionano le tecniche di forgiatura e lucidatura.
  • Aumenta la popolarità dell’uchi-gatana a una mano.
  • Miike Denta Mitsuyo forgia l’Odenta Mitsuyo per Maeda Toshiie alla fine del XVI secolo.
  • Il generale Honjō Shigenaga acquisisce l’Honjo Masamune nel 1561.
Edo (1603-1867 d.C.)
  • La Katana e il Wakizashi (daishō) sono gli stili più popolari tra i samurai.
  • Si perfezionano le tecniche di forgiatura e lucidatura; i samurai iniziano a portare katana e wakizashi insieme (daishō).
  • Si sviluppa lo shikomizue (spada nascosta in un bastone) per norme severe.
  • Lo shogunato Tokugawa possiede l’Honjo Masamune, che cambia di mano più volte.
Meiji (1868-1912 d.C.)
  • Fine dell’era samurai e modernizzazione del Giappone: diminuisce l’uso pratico delle spade.
  • Le spade continuano ad essere fabbricate, ma principalmente per ragioni culturali e storiche.
  • La religione shugen viene abolita per decreto del Governo.
  • Tokugawa Ietsuna, discendente di Tokugawa Ieyasu, possiede l’Honjo Masamune fino al 1868.
  • Dato del registro: l’Honjo Masamune viene consegnata da Tokugawa Iemasa alla polizia di Mejiro nel dicembre 1945 e successivamente si perde (registro storico associato nella cronologia data).
Taishō (1912-1926 d.C.)
  • Le spade giapponesi vengono usate sempre meno in combattimento, ma continuano ad essere fabbricate per ragioni culturali e storiche.
Shōwa (1926-1989 d.C.)
  • Le spade continuano ad essere fabbricate per ragioni culturali e storiche, non più come armi da combattimento.
  • Grande produzione di guntō (spade militari giapponesi) per ufficiali dell’Esercito e della Marina Imperiale, specialmente all’epoca della Seconda Guerra Mondiale.
  • Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le forze di occupazione americane confiscano e proibiscono la produzione di armi, permettendo di fabbricare nihontō solo come opera d’arte.
Heisei (1989-2019 d.C.)
  • Le spade continuano ad essere fabbricate per ragioni culturali e storiche e vengono usate per pratiche marziali o come oggetti da collezione.
Reiwa (Dal 2019)
  • Le spade continuano ad essere fabbricate per ragioni culturali e storiche, senza uso come armi; la loro fabbricazione è un’arte tradizionale, spesso per pratiche marziali o collezioni.
Eventi senza data specifica nella storia delle spade
  • Costruzione della Grande Muraglia Cinese per proteggere i confini dagli attacchi del Grande Tartaro di Mongolia.
  • La Via della Seta facilita il commercio tra Oriente e Occidente per migliaia di anni, inclusa la tecnologia militare come il cobalto e le tecniche di forgiatura.
  • I tartari attaccano e occupano il Tibet, adottando il buddismo tibetano.
  • I tartari vengono sconfitti da altre tribù nelle praterie, dando origine alla dinastia Ming (1368).
  • Crisi nel commercio del cobalto in Cina, specialmente durante il regno di Hongwu (1368-1398).
  • Importazione di cobalto dalla Siria alla Cina da parte dell’impero tartaro di Mongolia (dinastia Yuan), cambiando il colore della porcellana.
  • La miniera di cobalto di Qamsar in Iran è una fonte principale di cobalto fin dall’antichità.
  • Lo shingon mikkyô si diffonde in Giappone, promuovendo il rispetto tra i forgiatori.
  • L’influenza tartara nella curvatura delle spade si estende in Europa e Asia.
  • In Russia, la curvatura della spada si popolarizza dopo la battaglia di Kurikovo (1382) secondo le fonti citate.
  • I cosacchi di Zaporozhye e più tardi del Don sviluppano la tecnica di taglio e sguainamento in un unico movimento con spade di minore curvatura, tecnica che poi viene adottata in Giappone.
  • La scuola Katori Shintō Ryū viene fondata da Chōisai Ienao (1387-1489).
  • La scuola Kurama ryū, con origini in Yoshitsune Minamoto (1159-1189) e insegnata da Kiichi Hōgen, dimostra l’uso a spirale di spade curve.

Perché la katana incarna la leggenda?

La katana è l’immagine che evoca il samurai e il suo codice. Ha una geometria pensata per il taglio e per lo sguainamento rapido. Ma la sua grandezza non risiede solo nella sua efficacia: ogni katana è la somma di tecniche, rituali e una visione estetica. Quando un fabbro firma un pezzo, lascia qualcosa di più del suo nome: lascia una preghiera d’acciaio.

Anatomia rapida e termini da conoscere

  • Ha: il filo tagliente.
  • Mune: la parte posteriore della lama, senza filo.
  • Hamon: la linea di tempra che appare tempra la lama e che è, allo stesso tempo, marchio tecnico e ornamentazione.
  • Tsuba: la guardia, che può essere semplice o un’opera d’arte in sé.
  • Tsuka: il manico avvolto, che assicura la presa a due mani.

Tipi classici: il catalogo del guerriero

Le spade giapponesi rispondono a necessità e a stili di combattimento. A ogni forma corrisponde una storia. Di seguito, un percorso attraverso le più emblematiche, integrando immagini storiche e repliche che mostrano la loro fisionomia.

Katana

La Katana è la spada che, sguainata, esige rispetto. Lama curva, manico lungo, sguainamento veloce: è lo strumento del combattimento ravvicinato e il simbolo del daishō nella sua massima espressione.

Katana Decorativa Tokugawa - Spade giapponesi: storia, forgiatura e leggenda della katana e delle sue sorelle d'acciaio

Naginata

La Naginata è un’arma in asta con una lama curva all’estremità. Fu la scelta delle onna-bugeisha e della fanteria che cercava di mantenere la distanza e spazzare le formazioni.

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Nodachi / Ōdachi

Il Nodachi è la spada da campo: una lama enorme che estende la portata del guerriero ed esige forza e tecnica singolare per il suo maneggio.

NODACHI HATAKEYAMA - Spade giapponesi: storia, forgiatura e leggenda della katana e delle sue sorelle d'acciaio

Sai

Il Sai conserva il sapore dell’attrezzo riconvertito in arma: un pugnale senza filo con due aste laterali per intrappolare e deviare. La sua silhouette attira l’attenzione per la sua simmetria.

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Shirasaya

La Shirasaya è la semplice montatura in legno che protegge la lama a riposo. Non è pensata per il combattimento: è la camicia che preserva la bellezza della lama tra le battaglie.

Shirasaya - Spade giapponesi: storia, forgiatura e leggenda della katana e delle sue sorelle d'acciaio

Tachi

Antecedente della katana, la Tachi era la spada dei cavalieri: più curva e lunga, progettata per i fendenti dalla sella.

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Tantō

Il Tantō è il pugnale nascosto: corto, letale in spazi chiusi e con un forte carico cerimoniale in certi contesti.

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Wakizashi

La Wakizashi accompagna la katana nel daishō. Più corta, perfetta per la difesa in spazi chiusi e per rituali in cui la presenza di una lama deve essere mantenuta vicina.

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Iaito

L’Iaito è la spada senza filo per la pratica dell’iaidō: cerca la precisione del movimento e la responsabilità del praticante prima del taglio.

Iaito para prácticas - Spade giapponesi: storia, forgiatura e leggenda della katana e delle sue sorelle d'acciaio

Bokken

Il Bokken è la sciabola di legno del dojo: sostituisce la lama vera per allenarsi e imparare distanza, ritmo e rispetto per la tecnica.

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Nagamaki

La Nagamaki è il suggerimento esotico: simile a una naginata o un tachi con un manico extra lungo, fu popolare tra i secoli XII e XIV e oggi è riservata a collezionisti e scuole che conservano tecniche dimenticate.

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L’arte di forgiare: tamahagane, doppio acciaio e l’hamon

La forgiatura di una spada giapponese tradizionale non è una tecnica industriale: è un rituale metallurgico. Il tamahagane, un acciaio ottenuto da sabbia di ferro e carbone vegetale, è la base. Il fabbro separa, classifica, piega e combina pezzi di diverso carbonio fino a raggiungere l’armonia tra un filo duro e un’anima flessibile.

Passi essenziali nella creazione di una lama

  • Ottenimento del tamahagane: fusione nel tatara. Ore di controllo per ottenere l’acciaio corretto.
  • Classificazione e piegatura: l’acciaio viene riscaldato e piegato ripetutamente per eliminare le impurità e omogeneizzare il carbonio.
  • Forgiatura composta: strati esterni di acciaio duro e nucleo più duttile per evitare la fragilità.
  • Argilla e tempra: l’applicazione di argilla sul dorso e sul bordo crea l’hamon tempra la lama in acqua, producendo la linea di tempra che distingue ogni scuola e ogni maestro.
  • Curvatura e lucidatura: l’immersione e il cambiamento termico creano la curva; la lucidatura, realizzata con pietre specifiche, rivela l’anima della lama e può durare settimane.

L’hamon: tecnica e bellezza

L’hamon non è solo un ornamento: è l’impronta della tempra differenziale. Il suo design (notare, suguha, choji, ecc.) parla della scuola del forgiatore e del carattere della lama. A distanza, una katana si riconosce dalla sua silhouette; da vicino, dalla storia che racconta il suo hamon.

Tecnica e combattimento: perché le curve contano

La curvatura della spada giapponese non è un incidente estetico: risponde alla dinamica dell’uso. Nel combattimento a cavallo e negli scontri rapidi a piedi, una lama curva facilita il taglio e lo sguainamento. Inoltre, la presenza del mune permette di ricevere e deviare i colpi senza sacrificare il filo.

Le cinque spade sotto il cielo e altre leggende

In Giappone le spade diventano miti. Le Tenka Goken riuniscono pezzi considerati insuperabili in bellezza e potere: Dojikiri Yasutsuna, Onimaru Kunitsuna, Mikazuki Munechika, Odenta Mitsuyo e Juzumaru Tsunetsugu. Ognuna porta con sé racconti di dei, monaci e guerrieri.

Miti che fanno parte dell’immaginario

  • Kusanagi-no-Tsurugi: l’arma leggendaria di Susanoo, parte dei Tre Tesori del Giappone.
  • Honjo Masamune: la katana del maestro Masamune che, persa nel tempo, ha acquisito lo status di simbolo quasi intoccabile.

Montaggi, montature e cura della lama

Un nihontō non finisce con la lucidatura: la tsuba, l’habaki, la saya e il tsuka condividono la narrazione visiva della lama. Un montaggio semplice, come la shirasaya, preserva la lama; un montaggio lussuoso la trasforma in un oggetto rituale. La cura richiede pulizia con olio e panni speciali per evitare la corrosione.

Repliche, pratica e collezionismo

Oggi convivono spade tradizionali, repliche funzionali e modelli per la pratica. Ognuna risponde a una finalità diversa: conservazione culturale, allenamento marziale o esposizione. Comprendere il loro scopo evita errori nella conservazione e nell’uso.

Come differenziare repliche e lame tradizionali

  • Le lame forgiate in tamahagane e lavorate da fabbri certificati mantengono tecniche ancestrali e di solito portano un nakago firmato.
  • Le repliche possono essere fatte in acciaio moderno; alcune sono funzionali, altre decorative; la finitura e la montatura aiutano a identificarle.
  • L’iaito è fabbricato senza filo per la pratica sicura dell’iaidō; il bokken è di legno per l’allenamento.

La spada nella cultura contemporanea

Dal cinema al fumetto e all’anime, la katana e le sue sorelle hanno viaggiato per il mondo. Non è un caso: la loro estetica e il loro carico simbolico si connettono con archetipi universali: onore, sacrificio e maestria. Il revival delle arti marziali tradizionali ha anche spinto l’interesse per l’apprendimento di tecniche come l’iaidō e la preservazione dell’artigianato del nihontō.

Tabelle comparative: dimensioni e usi

Tipo Lunghezza approssimativa della lama Uso storico Caratteristica distintiva
Chokutō 30–90 cm Cerimoniale e combattimenti iniziali Lama dritta, un solo filo
Tachi 70–80 cm Cavalleria Più curva, si porta con il filo verso il basso
Katana 60–70 cm Combattimento ravvicinato, simbolo samurai Curva moderata, sguainamento rapido
Wakizashi 30–60 cm Arma secondaria, difesa in spazi chiusi Compagna della katana (daishō)
Nodachi/Ōdachi 90–120+ cm Campo di battaglia, portata Grande dimensione, uso a due mani

Domande che ogni amante delle spade dovrebbe porsi

Prima di avvicinarti a una katana o a una replica, poniti questa domanda: cerchi storia, pratica o estetica? Ogni risposta cambia la pezzo adeguato e la sua manutenzione. La responsabilità del collezionista è tanta quanto quella del praticante: rispetto per l’opera e per il suo contesto.

Ricorda che una spada giapponese è un dialogo tra metallo, fuoco e mani esperte. Dietro ogni pezzo c’è un’officina, una scuola e una storia che merita di essere letta con attenzione. Conserva la curiosità; lascia che la parola hamon ti porti all’istante in cui l’acqua ha incontrato l’acciaio ed è nata la curva che oggi riconosci come katana.

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