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ENCICLOPEDIA DELLE SPADE SPAGNOLE
ESPADÍN. Autore: Vicente Toledo Momparler (spadologo)
| Riferimento | 4-1793-B |
|---|---|
| Nome | ESPADÍN |
| Epoca | Secolo XVIII |
| Guardia | Di barquilla con vela e in ottone dorato. Presenta recazo, anello e gavitani dritti con estremità a sfere rivoltate in senso opposto. Il pomo imita le spirali di filo torzale. Il pomo globulare ha bandiere e boccioli cesellati. Incise nella parte anteriore della cazoleta, le armi di Spagna circondate dalla collana dell’Ordine del Tosón d’Oro e timbrate da corona reale sopra due ancore incrociate di grande dimensione. |
| Filo | Retto, a tre facce nel primo terzo, due nel resto e con due spigoli lungo tutta la sua estensione. |
| Fodero | Di pelle, con elementi in ottone dorato nel bocciolo e nel tacco. |
| Iscrizione | Nessuna visibile |
| Descrizione | L’uso di spadini di questo tipo risale all’inizio del sec. XVIII. Le Ordinanze Generali della Marina del 1793 obbligavano all’uso di armi di piattello o cazoleta dorate, denominate afrancesate, per cui furono di uso comune tra gli ufficiali per gran parte del XVIII secolo e all’inizio del XIX. Spadini dorati vennero usati di ogni tipo, senza alcuna simboleggiatura nell’arma o con armi reali e due ancore incrociate in questo caso. |
| Lunghezza Totale | 880 mm |
| Filo | 730 mm |
| Larghezza | 25 mm |
| Collezione | Collezione di Manuel Patiño |
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