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I Segreti della Testa Medievale: Guida Completa a Cappelli e Copricapo per Rievocatori

Ti sei mai chiesto come la testa di un nobile o di un contadino nel Medioevo rivelasse il suo intero mondo? Al di là della semplice protezione dal sole o dal freddo, i cappelli medievali erano una tela di status sociale, professione e delle intricate mode dell’epoca. Per il rievocatore storico, comprendere questa diversità è la chiave per trasportarsi completamente in un passato vibrante. In questo articolo, sveleremo i misteri dei copricapo medievali, esplorando le loro origini, evoluzione e il simbolismo che li rendeva autentiche dichiarazioni d’identità.

gorros sombreros medievales - I Segreti della Testa Medievale: Guida Completa a Cappelli e Copricapo per Rievocatori

Berretti, cappelli e copricapo: evoluzione nel Medioevo

Il copricapo era un requisito sociale e funzionale costante nel Medioevo per entrambi i sessi. La seguente cronologia raccoglie, in forma sintetizzata e per periodi, l’apparizione e la trasformazione di berretti, cappelli e dei loro predecessori (tocche, bonetti, cappucci, ecc.) secondo le fonti disponibili.

Epoca Evento
Alto Medioevo (Secoli V–XI)
Periodo Merovingio (481–752) Non vi è traccia di un copricapo maschile specifico. Le donne sposate raccoglievano i capelli in uno chignon e le nubili li portavano sciolti; probabilmente usavano forcine.
Periodo Carolingio (752–987) Uomini: il saio finì per incorporare un cappuccio. Donne: appaiono copricapi con fili di perle o pietre preziose; il velo si consolida come elemento essenziale di decoro.
Pieno e Basso Medioevo (Secoli XII–XV)
Copricapo maschili
XIII secolo – La cuffia (tessuto fine per raccogliere i capelli) viene adottata come indumento civile e ornamentale; si usa da sola o sotto altri copricapi.
– Il bonetto/capiello (copricapo rigido o semirigido) è usato dalle classi privilegiate; il suo termine comprende vari tipi. Si ispira agli elmi cilindrici dell’inizio del XIII secolo.
– Il capiello a tipo berretto (aderente o ampio) appare ed è indossato da chierici, medici e ordini militari.
– Sorgono anche la cale (cuffia aderente), il casquet (berretto semisferico) e i birrette (berretti flessibili).
– I cappelli (con tesa) sono poco comuni tra l’alta nobiltà.
Fine XII secolo – XIV secolo – La caperuza (hood) diventa un accessorio caratteristico per coprire la testa.
– Alla fine del XII secolo il cappuccio si separa dall’indumento e si porta come accessorio indipendente con una corta schiavina.
– Nel XIV secolo si aggiunge alla punta una lunga fascia chiamata cornette o coquille che pende.
– Verso la fine del XIV secolo sorge il gaban che può incorporare un cappuccio.
XV secolo – Evoluzione della caperuza: a volte arrotolata sull’apertura della visagière; la cornette si arrotola formando un turbante.
– La caperuza formata diventa un autentico cappello (con tesa).
– Appare il bourrelet (rodetto) e, verso il 1460, i cramignolles (copricapi con bordi ritagliati).
– Per tutto il XV secolo si popolano i cappelli di feltro e castoro con molteplici forme (punte, coppe rotonde o bombate, coni invertiti) e diversi tipi di tesa.
Copricapo femminili
Secoli XII–XIII (Regni ispanici) – Imperativo sociale di portare la testa coperta (capite velata).
– Le tocche (veli semplici) sono comuni; la voce «toca» si diffonde per l’Europa.
– L’almízar (specie di turbante con sottogola), possibilmente per influenza andalusa, è usato dalla nobiltà.
– I cappelli femminili non appaiono fino alla seconda metà del XIII secolo e si riservano a viaggi o attività esterne.
– La crespina (retina per capelli) viene utilizzata dal Medioevo e all’inizio del Rinascimento.
Seconda metà del XIV secolo – inizi del XVI secolo – Sorge il copricapo corniforme (a forma di corno) nel nord peninsulare; le rappresentazioni più antiche sono datate sull’Altopiano settentrionale (Monastero di Santo Domingo de Silos, ca. 1384–1388).
– Si estende nei secoli XV e agli inizi del XVI per un’ampia zona tra la Galizia e l’Aragona.
– Appaiono gli hennin borgognoni e varianti estreme (copricapi appuntiti a forma di campanile) intorno al 1440, che possono raggiungere fino a 1,2 m in alcuni casi.
– Nel XV secolo i copricapi femminili diventano complesse strutture tecniche: alti, conici, con veli e reti.
Transizione Medioevo → Età Moderna (Fine XV secolo – inizi XVI secolo)
Fine del XV secolo Esistenza della corporazione dei bonnetieri, chiaramente differenziata dai cappellai e dai toccatori (fabbricanti di toques/veli).
Transito XV–XVI secolo (c. 1500) Nasce la gorra: copricapo morbido, flessibile, arrotondato e appiattito, con risvolto piegato; comincia a imporsi nell’abbigliamento civile.
Inizi XVI secolo (ca. 1500–1525) Il bonetto è ancora usato in ambiti cortigiani, ma inizia a essere sostituito dalla gorra e dal cappello nella moda civile.
Primo quarto XVI secolo I copricapi corniformi continuano a essere rappresentati in zone come Ezcaray e Mondoñedo.
Dopo il 1531 La gorra e il cappello (quest’ultimo con tesa) si consolidano come principale complemento per la testa maschile nella sfera civile, sostituendo il bonetto; la gorra tende a ridurre le sue dimensioni.
Secondo quarto XVI secolo in poi Il bonetto rimane riservato ad ambiti specifici (ecclesiastici, studenti, baccellieri, dottori) e perde il suo uso generalizzato.
Distinzione fondamentale (nota riassunta)
Berretto vs. Cappello / Bonetto – Un berretto è un indumento morbido, senza tesa né visiera.
– Un cappello si definisce per avere una tesa intorno alla cupola; nel XV secolo appaiono cappucci già trasformati in cappello e si popolano cappelli di feltro e castoro con tesa.
– Il bonetto (capiello) è tradizionalmente un berretto rigido o semirigido di eredità medievale; con il tempo rimane circoscritto a usi ecclesiastici e accademici.
Alto Medioevo (Secoli V–XI)
  • Periodo Merovingio (481–752): Non vi è traccia di un copricapo maschile specifico. Le donne sposate raccoglievano i capelli in uno chignon e le nubili li portavano sciolti, usando possibilmente forcine.
  • Periodo Carolingio (752–987): Uomini: il saio finì per incorporare un cappuccio. Donne: appaiono copricapi con fili di perle o pietre preziose; il velo si consolida come elemento essenziale di decoro.
Pieno e Basso Medioevo (Secoli XII–XV)
  • Copricapo Maschili (XIII secolo):
    – La cuffia (tessuto fine per raccogliere i capelli) viene adottata come indumento civile e ornamentale; si usa da sola o sotto altri copricapi.
    – Il bonetto/capiello (copricapo rigido o semirigido) è usato dalle classi privilegiate; il suo termine comprende vari tipi. Si ispira agli elmi cilindrici dell’inizio del XIII secolo.
    – Il capiello a tipo berretto (aderente o ampio) appare ed è indossato da chierici, medici e ordini militari.
    – Sorgono anche la cale (cuffia aderente), il casquet (berretto semisferico) e i birrette (berretti flessibili).
    – I cappelli (con tesa) sono poco comuni tra l’alta nobiltà.
  • Copricapo Maschili (Fine XII secolo – XIV secolo):
    – La caperuza (cappuccio) diventa un accessorio caratteristico per coprire la testa.
    – Alla fine del XII secolo il cappuccio si separa dall’indumento e si porta come accessorio indipendente con una corta schiavina.
    – Nel XIV secolo si aggiunge alla punta una lunga fascia chiamata cornette o coquille che pende.
    – Verso la fine del XIV secolo sorge il gaban che può incorporare un cappuccio.
  • Copricapo Maschili (XV secolo):
    – Evoluzione della caperuza: a volte arrotolata sull’apertura della visagière; la cornette si arrotola formando un turbante.
    – La caperuza formata diventa un autentico cappello (con tesa).
    – Appare il bourrelet (rodetto) e, verso il 1460, i cramignolles (copricapi con bordi ritagliati).
    – Per tutto il XV secolo si popolano i cappelli di feltro e castoro con molteplici forme (punte, coppe rotonde o bombate, coni invertiti) e diversi tipi di tesa.
  • Copricapo Femminili (Secoli XII–XIII, Regni ispanici):
    – Imperativo sociale di portare la testa coperta (capite velata).
    – Le tocche (veli semplici) sono comuni; la voce «toca» si diffonde per l’Europa.
    – L’almízar (specie di turbante con sottogola), possibilmente per influenza andalusa, è usato dalla nobiltà.
    – I cappelli femminili non appaiono fino alla seconda metà del XIII secolo e si riservano a viaggi o attività esterne.
    – La crespina (retina per capelli) viene utilizzata dal Medioevo e all’inizio del Rinascimento.
  • Copricapo Femminili (Seconda metà del XIV secolo – inizi del XVI secolo):
    – Sorge il copricapo corniforme (a forma di corno) nel nord peninsulare; le rappresentazioni più antiche sono datate sull’Altopiano settentrionale (Monastero di Santo Domingo de Silos, ca. 1384–1388).
    – Si estende nei secoli XV e agli inizi del XVI per un’ampia zona tra la Galizia e l’Aragona.
    – Appaiono gli hennin borgognoni e varianti estreme (copricapi appuntiti a forma di campanile) intorno al 1440, che possono raggiungere fino a 1,2 m in alcuni casi.
    – Nel XV secolo i copricapi femminili diventano complesse strutture tecniche: alti, conici, con veli e reti.
Transizione Medioevo → Età Moderna (Fine XV secolo – inizi XVI secolo)
  • Fine del XV secolo: Esistenza della corporazione dei bonettieri, chiaramente differenziata dai cappellai e dai toccatori (fabbricanti di toques/veli).
  • Transito XV–XVI secolo (c. 1500): Nasce la gorra: copricapo morbido, flessibile, arrotondato e appiattito, con risvolto piegato; comincia a imporsi nell’abbigliamento civile.
  • Inizi XVI secolo (ca. 1500–1525): Il bonetto è ancora usato in ambiti cortigiani, ma inizia a essere sostituito dalla gorra e dal cappello nella moda civile.
  • Primo quarto XVI secolo: I copricapi corniformi continuano a essere rappresentati in zone come Ezcaray e Mondoñedo.
  • Dopo il 1531: La gorra e il cappello (quest’ultimo con tesa) si consolidano come principale complemento per la testa maschile nella sfera civile, sostituendo il bonetto; la gorra tende a ridurre le sue dimensioni.
  • Secondo quarto XVI secolo in poi: Il bonetto rimane riservato ad ambiti specifici (ecclesiastici, studenti, baccellieri, dottori) e perde il suo uso generalizzato.
Distinzione fondamentale (nota riassunta)
  • Berretto vs. Cappello / Bonetto:
    – Un berretto è un indumento morbido, senza tesa né visiera.
    – Un cappello si definisce per avere una tesa intorno alla cupola; nel XV secolo appaiono cappucci già trasformati in cappello e si popolano cappelli di feltro e castoro con tesa.
    – Il bonetto (capiello) è tradizionalmente un berretto rigido o semirigido di eredità medievale; con il tempo rimane circoscritto a usi ecclesiastici e accademici.

La Testa Scoperta, una Mancanza di Rispetto Medievale? Il Significato dei Copricapo

Il copricapo era un elemento essenziale dell’abbigliamento sia maschile che femminile nel Medioevo, indipendentemente dalla condizione sociale. Lungi dall’essere semplici ornamenti, i copricapo funzionavano come chiari indicatori dello status sociale, della professione e, nel caso delle donne, persino dello stato civile. La loro varietà di forme e nomi, specialmente nel mondo maschile, era immensa e ogni dettaglio raccontava una storia. Dalle modeste toques contadine agli elaborati hennin della nobiltà, ogni pezzo sulla testa dettava un posto nella complessa gerarchia medievale, trasformando la rievocazione storica in un’arte di precisione.

Copricapo Maschili: Tra Funzionalità e Distinzione

Gorro Medieval Rafael en negro Unisex - I Segreti della Testa Medievale: Guida Completa a Cappelli e Copricapo per RievocatoriGli uomini medievali disponevano di un ampio repertorio di copricapi che, in principio, si dividevano in categorie come bonetti, cappelli, rotoli e capirotes. Ognuno aveva uno scopo e un simbolismo specifici.

Il Bonetto e il Capiello: Dagli Elmi Militari al Simbolo del Sapere

Il bonetto, conosciuto nel Medioevo come capiello, è un nome che risale al pileus romano. La sua ispirazione proviene dal mondo militare, in particolare dagli elmi cilindrici del XIII secolo. Sebbene fosse indossato dalle classi privilegiate e dalla regalità, il suo retaggio perdurò, essendo adottato nel XVI secolo da letterati e “gente di lunga veste”, che lo conservarono quando la moda era già avanzata. All’interno di questa categoria troviamo:

  • La carmeñola: una semplice calotta aderente alla testa, con una cupola arrotondata.
  • Le galotas e cofias: simili alle carmeñolas, ma con due prolungamenti che coprivano le orecchie, a volte con nastri da legare sotto il mento. Erano usate per raccogliere i capelli, riscaldare o anche come berretti da notte.
  • Forme tronco-coniche o cilindriche: con la punta più o meno marcata a seconda del periodo.

Il Capirote e il Gugel: Cappucci che Ascendono e si Trasformano

Il capirote, un copricapo di eredità medievale, combinava cappuccio e collo in un unico capo. Come il bonetto, fu conservato dai letterati nel XVI secolo e, sorprendentemente, fu anche usato dalle donne per un breve periodo nel Basso Medioevo. Il gugel, popolare in Germania dall’Alto Medioevo, iniziò come un semplice cappuccio che copriva le spalle. Tuttavia, la sua evoluzione lo portò alla nobiltà a partire dal XIV secolo, con la sua punta che si allungava considerevolmente. Questi modelli erano solitamente fabbricati con lana.

Il Cappello Maschile: Un Pezzo con Tesa che Guadagnò Terreno

Anche se i cappelli a tesa non erano abituali tra l’alta nobiltà, il “capiello a berretto”, con la sua estremità centrale o effetto “soffietto”, fu usato da chierici, medici e ordini militari. I cappelli a tesa, confezionati con materiali vegetali o feltro di lana, con cupola quadrata o semisferica e tese di ampiezza variabile, erano spesso fissati con un cordino.

Copricapo Femminili: Bellezza, Status e le Imponenti Strutture del Basso Medioevo

Per le donne, la copertura della testa era un obbligo sociale, il che diede origine a una sorprendente diversità di copricapo, specialmente a partire dal Basso Medioevo.

Le Tocche e i Veli: Eleganza Semplice e l’Eco Andaluso

La toca, un vocabolo ispanico che si diffuse in Europa, consisteva in un panno rettangolare o semicircolare che copriva la testa e cadeva sulle spalle. Poteva essere portata sciolta, fissata con un nastro sulla fronte o allacciata sotto il mento. L’influenza andalusa favorì l’accettazione di tessuti traslucidi e trasparenti. L’almaizar, una specie di turbante con sottogola, si distingueva nella sua versione cristiana per questa fascia che si adattava al collo.

Le Crespine e le Cuffie: Raccogliere i Capelli con Stile

Crespina medieva - I Segreti della Testa Medievale: Guida Completa a Cappelli e Copricapo per RievocatoriLa crespina, una retina o cuffia, era usata dalle donne per raccogliere i capelli, fungendo da ornamento. Nel Medioevo le veniva dato lo stesso nome a una retina fatta di capelli. Gli uomini le usavano anche per proteggersi dal freddo e, persino, i guerrieri sotto l’elmo metallico per evitare sfregamenti. La cuffia, dal canto suo, era una toca aderente ai capelli, spesso usata sotto altri cappelli.

I Copricapo Corniformi e gli Hennin: Maestosità che Sfida il Cielo

Cofia noble terciopelo negro - I Segreti della Testa Medievale: Guida Completa a Cappelli e Copricapo per RievocatoriAlla fine del Medioevo, specialmente nel nord peninsulare e nel sud-ovest francese, sorsero gli imponenti copricapo corniformi. Queste strutture erano formate da diversi metri di fasce di lino o tela arrotolate su armature di vimini, o anche pergamena e cuoio, creando ciò che sembrava delle “corna”. Un copricapo più alto significava maggiore ricchezza e status, e si specula che la sua origine potrebbe essere legata all’Henin fiammingo, i copricapo “appuntiti come campanili” che potevano raggiungere fino a un metro e venti centimetri di altezza, dai quali pendevano lunghi veli e reti.

I Materiali che diedero Vita ai Copricapo Medievali

La scelta del materiale in un cappello medievale era tanto cruciale quanto la sua forma, poiché comunicava direttamente lo status sociale e l’occasione d’uso. Le corporazioni di cappellai, bonettieri e toccatori si specializzarono nell’arte di trasformare diversi elementi in pezzi che ornavano e proteggevano.

Dalla Umile Paglia alla Sontuosa Seta: Una Gerarchia di Tessuti e Feltri

I cappelli e i copricapo erano confezionati con una vasta gamma di materiali:

  • Lana e Feltro: Erano i materiali più comuni, specialmente per le classi lavoratrici e per la protezione dal freddo. Il feltro permetteva una grande varietà di forme e fu popolare nella fabbricazione di cappelli.
  • Cuoio: Utilizzato nei cappelli di cavalieri e persone di alto status, offriva durabilità e resistenza.
  • Paglia e Palma: Ideali per cappelli estivi, leggeri e accessibili, usati principalmente dalle classi basse per proteggersi dal sole.
  • Velluto e Seta: Esclusivi della nobiltà e delle classi alte, questi materiali, spesso combinati con ricami, fili d’oro e d’argento, trasformavano un semplice copricapo in un’opulenta dichiarazione di ricchezza.
  • Lino e Cotone: Utilizzati in veli e cuffie, specialmente nelle toques più semplici.

La fabbricazione di cappelli di feltro si diffuse, con corporazioni specializzate che migliorarono la qualità e la produzione, anche se alcuni processi, come l’infeltrimento con mercurio, erano pericolosi.

Rievocare la Storia: Consigli per Scegliere il tuo Copricapo Medievale

Per il rievocatore storico, l’autenticità è primordiale. Scegliere il copricapo adeguato è fondamentale per contestualizzare il tuo personaggio e l’epoca. Ecco alcuni consigli:

  • Per i Nobili: Opta per cappelli o copricapo elaboratamente decorati, con materiali come velluto o seta. I bonetti con adorni sottili o le cuffie sotto cappelli a tesa larga sono ottime opzioni per il nobile maschile. Per la nobiltà femminile, i copricapo corniformi o gli hennin, sebbene imponenti, sono fedeli rappresentazioni della moda del Basso Medioevo.
  • Per le Donne Contadine: I veli semplici, spesso sopra cuffie o berretti simili, sono la scelta più autentica. Questi potevano variare nello stile a seconda della regione. La crespina è anche un’ottima opzione per raccogliere i capelli in modo modesto.
  • Per Studiosi o Chierici: I birretti e i bonetti rigidi sono caratteristici di queste figure.
  • Per i Guerrieri: Le crespine erano usate sotto gli elmi per maggiore comodità e protezione.

Ricorda che gli autori medievali a volte privilegiavano il simbolismo sulla fedeltà esatta dell’abbigliamento nelle loro rappresentazioni, ma la costante è che il copricapo era un complemento generalizzato in tutta la società.

Chiarire i dubbi sui cappelli nel Medioevo

Quali erano i materiali più usati per fabbricare i cappelli medievali?

Gorro renacentista 1 - I Segreti della Testa Medievale: Guida Completa a Cappelli e Copricapo per RievocatoriI materiali più utilizzati per fabbricare i cappelli medievali erano la lana, il feltro, il cuoio e la paglia.

La lana era uno dei materiali più popolari, disponibile in varianti a pelo corto (raso o pelato) e a pelo lungo (frisato o fiocco). Forniva calore ed era traspirante, il che la rendeva particolarmente utile per la protezione dal freddo.

Il feltro era anche molto comune, frequentemente coperto con tessuti più fini come taffetà o velluto per conferirgli una finitura più elegante.

Il cuoio era utilizzato specialmente nei cappelli di cavalieri e persone di status sociale più elevato, offrendo durabilità e resistenza.

La paglia era impiegata principalmente nei cappelli estivi, in particolare per le classi più basse, essendo un materiale più leggero e accessibile.

Altri materiali meno frequenti includevano il lino, il cotone, il raso e materiali come la palma e il giunco.

La scelta del materiale dipendeva in gran parte dallo status sociale di chi lo indossava e dalla disponibilità delle risorse, così come dalla funzione e dalla stagione dell’anno per cui il cappello era destinato.

Come variavano i cappelli medievali in base alla classe sociale?

I cappelli medievali variavano in base alla classe sociale principalmente per materiali, qualità, colori e decorazioni. La nobiltà e il clero usavano cappelli elaborati con tessuti pregiati come seta o velluto, spesso adornati con fili d’oro e d’argento, mostrando splendore e status. La borghesia usava cappelli di stili simili ma con meno lusso, imitando la nobiltà senza poter usare materiali esclusivi. I contadini e le classi inferiori usavano cappelli e berretti semplici, funzionali e fatti di materiali comuni come la lana, senza decorazioni ostentate. Inoltre, c’erano leggi che regolamentavano il tipo di cappello e i materiali che potevano essere usati a seconda della classe sociale per evitare che le persone di status inferiore apparentassero una posizione sociale superiore.

Quali stili di cappelli erano popolari tra i contadini?

Gli stili di cappelli popolari tra i contadini sono solitamente i cappelli di paglia intrecciata o i cappelli di paglia toquilla, conosciuti anche come cappelli Panama o jipijapa, caratterizzati dall’essere leggeri, freschi e funzionali per il lavoro all’aperto. Questi cappelli hanno tesa e cupola media e sono fatti artigianalmente con fibre naturali come la paglia toquilla, molto comuni tra contadini e cowboy nelle regioni calde d’America.

In generale, i cappelli contadini tendono a essere fatti di materiali naturali e progettati per proteggere dal sole, spesso con tesa larga per un’ampia ombra.

Come ha influenzato la moda medievale la creazione dei cappelli?

Gorro medieval Hugo negro 1737741165 - I Segreti della Testa Medievale: Guida Completa a Cappelli e Copricapo per RievocatoriLa moda medievale ha influenzato la creazione dei cappelli trasformandoli in simboli di status sociale ed espressione personale, oltre a svolgere funzioni pratiche come proteggere dal clima. I diversi tipi di cappelli e copricapo riflettevano la posizione sociale: i nobili usavano cappelli elaborati e adornati, come berretti, caperones o hennins, mentre contadini e artigiani preferivano berretti semplici e funzionali in lana o feltro. Con il tempo, questi cappelli si sono diversificati in forme e materiali, adattandosi a mode più stravaganti nel Basso Medioevo ed evolvendo verso cappelli a tesa larga e decorati con piume per la nobiltà.

Inoltre, l’obbligo sociale, soprattutto per le donne, di coprirsi il capo ha spinto la varietà e la complessità dei copricapo e dei cappelli, dai veli ai cappelli a punta legati alla moda gotica. In sintesi, la moda medievale ha creato un’ampia gamma di cappelli che combinavano funzione, simboli di classe e tendenze della moda, fondando molte delle forme e degli stili che perdurarono nei secoli successivi.

Quali differenze esistevano tra i cappelli da cavaliere e quelli da donna?

Le differenze tra i cappelli da cavaliere e quelli da donna risiedevano principalmente nel design, nella funzione e nell’ornamentazione. I cappelli maschili erano solitamente più sobri, con forme pratiche come il cappello a tesa larga o il tricorno, e usavano simboli di status sociale, spesso con decorazioni moderate come piume. In contrasto, i cappelli femminili erano solitamente più elaborati e ostentati, con adorni come nastri, fiori, piume e veli; inoltre, tendevano ad avere forme più varie e appariscenti, come copricapo alti o pamelas a tesa larga, riflettendo la moda e lo status sociale femminili.

Inoltre, per quanto riguarda il protocollo, gli uomini avevano l’obbligo sociale di togliersi il cappello in determinate situazioni (chiese, saluti, ecc.), mentre le donne potevano mantenerlo senza una normativa così stretta, il che influiva anche sul loro uso e sulla loro esposizione.

I cappelli maschili erano più funzionali e discreti, con simbolismi legati allo status e alla professione, mentre quelli femminili erano più decorativi, vari nella forma e orientati alla moda e allo splendore visivo.

Nel Medioevo, l’abbigliamento per la testa era molto più di un semplice indumento: era un codice visivo che rivelava l’identità di ogni individuo. Dal semplice berretto di lana al maestoso hennin, ogni copricapo narrava una storia di status, mestiere e appartenenza. Per te, rievocatore o appassionato di storia, addentrarti nel mondo dei cappelli medievali significa dominare l’arte dell’autenticità, rivivendo un passato dove ogni dettaglio sulla testa era una dichiarazione d’intenti. Osa esplorare questi affascinanti accessori e completa il tuo viaggio nel Medioevo con il pezzo perfetto.

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