La chirurgia comincia a dare i suoi primi passi nei secoli XII e XIII e i suoi studi più importanti si realizzano a Bologna, dove nasce una scuola di chirurgia. Il più importante dei chirurghi è Lanfranco da Milano, che scrisse una “Chirurgia Magna”, che ra una enciclopedia del sapere chirurgico fino al secolo XIII.
Nel secolo XIV, spiccarono Henri de Mondeville (chirurgo di camera di Filippo IV e descrittore di un nuovo trattamento per le ferite chirurgiche) e Guy de Chuliac (Guido di Chauliaco), che anche lui scrive un trattato che sarà riscritto e utilizzato fino al secolo XVI. Guy de Chauliac, 600 anni fa, fece una descrizione del chirurgo alla quale i secoli hanno aggiunto poco e tolto niente:
“Che il chirurgo sia audace nelle cose sicure e prudente nelle pericolose; che eviti trattamenti e pratiche difettose. Deve essere gentile con il malato, rispettoso con i suoi compagni e parlare con cautela dei suoi pronostici. Che sia modesto, degno, gentile, deve compatire ed essere misericordioso; che non ambisca ai soldi e non sia ladro; che la sua ricompensa sia data secondo il suo lavoro, i mezzi del paziente, il tipo di lavoro e con la propria dignità“.
La chirurgia è la pratica che implica la manipolazione meccanica delle strutture anatomiche al fine medico, che sia diagnostico, terapeutico o pronostico. La chirurgia del Medioevo si pratica specialmente nei monasteri dove si accolgono i pellegrini, malati e sfattati, cominciando a formarsi ospizi e ospitali.